
dal sito delle Clarisse del Monastero S. Agnese di Perugia
«Quando vedete una nuvola salire da ponente, subito dite:
“Arriva la pioggia”, e così accade.
E quando soffia lo scirocco, dite:
“Farà caldo”, e così accade. Ipocriti!
Sapete valutare l’aspetto della terra e del cielo;
come mai questo tempo non sapete valutarlo?».
(Lc 12,54-56)
Potrà sembrare strana la citazione posta all’inizio di questo volume che abbiamo deciso di pubblicare. In realtà essa spiega molto bene le due motivazioni per cui abbiamo pensato di mettere mano all’archivio del nostro monastero. Un lavoro che è cominciato in occasione dell’anniversario del rientro nell’alveo clariano del nostro monastero (23 febbraio 1910-2010) e – con i nostri tempi – si è concluso solo al principio di questo Anno della fede 2012-2013.
Cento anni dunque che abbiamo voluto celebrare non con grosse iniziative rivolte all’esterno ma con un lavorio interno di rivitalizzazione della nostra identità.Sappiamo tutti che non si può parlare di identità se non si conoscono le radici da cui si proviene ed è per questo che abbiamo voluto dare una configurazione precisa e ordinata all’archivio del monastero. Poter riappropriaci della nostra identità, o forse esserne più consapevoli, è stata la prima motivazione per cui ci siamo mosse in questa direzione.
Oggi tutta la documentazione esistente ha una sua collocazione precisa all’interno del monastero e una catalogazione ordinata anche ai fini di una consultazione. Sapere che se una nuvola sale da ponente è portatrice di pioggia è utile a chi lavora la terra per capire come dovrà muoversi per seminare, raccogliere e così via; sapere quali sono le nostre radici ci spiega alcune caratteristiche del nostro peculiare modo di essere e fa sì che possiamo muoverci nell’oggi in un modo – forse diverso da quello di qualcun altro – che è conseguenza di questa nostra provenienza e – cosa non certamente secondaria – dono dello Spirito a questa nostra realtà nata ormai 8 secoli fa e che ancora dura all’inizio del terzo millennio.
La memoria ci aiuta a vivere nell’oggi e forse – secondo la risposta che diamo allo Spirito – a divenire profeti in questo nostro tempo. Senza che lo sapessimo e senza averlo prima programmato, questo lavoro si è concluso proprio all’inizio di questo Anno della Fede voluto dal Santo Padre Benedetto XVI.
La fede è ciò che più di ogni altra cosa ci permette di stare nella storia con la capacità di leggere il tempo che viviamo. Questa è la seconda motivazione che ci ha spinto a fare que
sto lavoro, motivazione che oggi si traduce in una vera e propria sfida di rilettura delle vicende che hanno segnato questi secoli per cogliere la presenza dello Spirito e soprattutto per poter vivere in questo nostro tempo con la ricchezza di tutto questo percorso. Ricchezza! è indubbio – già ad una lettura superficiale delle vicende – che la nostra realtà è stata caratterizzata da una pluriformità di esperienze: donne penitenti, clarisse, terziarie francescane e di nuovo clarisse… e forse questo è il dono dello Spirito per noi e, a un tempo, la sfida che ci si apre davanti. Sfida che dovremo saper leggere prima e vivere poi. Per noi il volume che abbiamo tra le mani è solo l’inizio di un percorso, per gli addetti ai lavori forse un tassello in più del misterioso modo con cui la vita dei monasteri clariani si è andata diversificando durante tutti questi secoli.
Un’ultima parola vorremmo spenderla per ringraziare la prof.ssa Giovanna Casagrande, da tempo immemore affezionata al nostro archivio, e al prof. Andrea Maiarelli, per la competenza e la pazienza con cui ci hanno seguito, guidato e spronato durante questi anni. Senza il loro aiuto tutto questo lavoro e questo volume sicuramente non ci sarebbero stati.
E tutto e sempre sia per la gloria di Dio
Le sorelle clarisse
Monastero S. Agnese
Perugia, solennità del padre s. Francesco, 4 ottobre 2012