Il Signore ti dia pace!
Benvenuto sul sito della Federazione S. Chiara di Assisi, una struttura di comunione tra ventitre monasteri dell’Ordine delle Sorelle Povere di S. Chiara eretta il 30 luglio del 1957 in Assisi.
Vi aderiscono i monasteri dell’Ordine presenti in Umbria e diverse comunità sparse in altre aree geografiche dell’Italia e del mondo (vedi pagina Dove siamo).
Il nostro Ordine è un istituto di vita integralmente contemplativa, fondato nel XIII secolo dai santi Francesco e Chiara di Assisi. Osserviamo la Regola di santa Chiara, confermata da Papa Innocenzo IV nel 1253 e le Costituzioni generali approvate dalla Sede Apostolica nel 1988.
Seguendo l’ispirazione dello Spirito e l’esempio di Francesco d’Assisi, Chiara e le sue prime sorelle hanno «scelto di vivere secondo la perfezione del santo Vangelo». Così noi, dopo 800 anni, viviamo lo stesso carisma come dono di grazia che ci ha raggiunto immeritatamente.
Vivere il santo Vangelo è vivere Cristo. Al centro dell’esperienza di Chiara è la relazione con Cristo, il Verbo fatto carne. La nostra vita contemplativa si centra soprattutto sul suo mistero di povertà, da lui abbracciata per la nostra redenzione riconosciuto vivente nell’Eucarestia e nei Sacramenti, nel corpo della Chiesa e della comunità.
L’ispirazione divina a seguire Gesù povero, in obbedienza alla parola del Vangelo: «Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri e avrai un tesoro nel cielo; e vieni! Seguimi!», vuole prendere forma in ogni ambito della nostra esistenza, toccando tanto il cuore della persona che della comunità.
Il modo di santa unità è il principio ispiratore e il fine a cui tende tutta la nostra vita comunitaria tanto nella dimensione della fraternità che nella forma di governo. La novità che Chiara porta nell’esperienza monastica che la precede, è una sintesi stupenda tra “verticalità” dell’autorità abbaziale e “orizzontalità” del primato della comunità, tra responsabilità pastorale dell’abbadessa e corresponsabilità fraterna, tra discretio della madre e discretio di tutte le sorelle, chiamate anch’esse a discernere tutto quanto concerne il bene comune.
Lo si intuisce bene quando Chiara invita: «Con sicurezza l’una manifesti all’altra la sua necessità. E se una madre ama e nutre la sua figlia carnale, con quanta maggior cura una sorella deve amare e nutrire la sua sorella spirituale?». Lo stile di vita delle nostre cominità è segnato dalla familiarità e dalla condivisione dell’esperienza della paternità di Dio.
La vita contemplativa clariana in altissima povertà e santa unità per noi Clarisse prende forma nella modalità claustrale, che delimita lo spazio in cui, «facendo del proprio corpo un tempio per Dio solo», partecipiamo al mistero della Vergine Maria, divenendo a nostra volta grembo in cui la Parola viene accolta, custodita, generata.